REPORTAGE ANDALUSO

Andalusia dolce terra in fior,
tu fai sognar,
chi giunge un dì quaggiù
non ti potrà mai più lasciar

Le Arance Sivigliane
Così recitava una vecchia canzone e devo ammettere che l'autore aveva pienamente  ragione!

L'Andalusia è una terra splendida, per tutta la durata del viaggio ci ha accompagnato il profumo delle Zagare, infatti, nella sola Siviglia, si contano almeno 150.000 aranci di proprietà comunale. Se volete anche voi questo sottofondo odoroso vi consiglio di visitare questa regione nei mesi di Aprile e Maggio.

I Patios - Photo by Roberto Cortese
Dato il carattere del blog mi soffermerò brevemente sulla vera e propria parte turistica poiché darò maggior risalto alla parte gastronomica. Inserirò comunque una piccola parte con indirizzi utili.


7 APRILE 

Siamo partiti da Bergamo, la compagnia Ryanair collega l'aeroporto di Orio al Serio con Siviglia quotidianamente e con costi contenuti. Dopo due orette abbondanti di viaggio siamo atterrati e ci ha accolto un bel sole caldo che ormai volgeva al tramonto.
L'aeroporto è ben collegato con il centro sia con i mezzi pubblici che con il taxi. L'autobus effettua una fermata anche alla stazione ferroviaria (linea EA fermata Auxiliar Kansas City Est. Santa Justa) e ha un costo contenuto mentre la tariffa dei taxi dall'aeroporto alla città è di circa 22 euro.

Abbiamo scelto l'Hotel Casual Sevilla de las Letras, un grazioso albergo in ottima posizione dove l'arredamento di ogni camera è ispirato ad un romanzo.

Dopo una breve sosta in albergo ci siamo avventurati alla ricerca di un ristorante dove poter cenare; in una vietta vicino alla bellissima cattedrale troviamo la Mesón del Pulpo Gallego (Calle Tomás de Ibarra, 10), un ottimo ristorante dove abbiamo mangiato Pavia de Bacalao (baccalà pastellato e fritto) e un buon Pulpo a la Gallega brindando con un buon vino bianco (penso fosse una Manzanilla ma non ricordo di preciso dato che non aveva etichetta).

Per smaltire vino e cibo abbiamo fatto una passeggiata lungo il Rio Guadalquivir gustandoci la brezza serale
I Bagni di Dona Maria de Padilla nel Real Alcazar


8 APRILE

Oggi decidiamo di esplorare il centro cittadino: andiamo alla scoperta del Barrio de St. Cruz!
Dopo una bella passeggiata sbirciando i patios, visitando chiese e monasteri ci fermiamo a pranzo decidendo di tapear (pranzare consumando tapas) in un posto veramente carino: Casa Tomate. 
Assaggiamo croquetas de cola de toro (crocchette di coda di toro), albondigas en salsa (polpette al pomodoro) e patatas cocida con ali-oli (patate con salsa all'aglio).

Per digerire decidiamo di visitare due monumenti della città: l'Archivo General de Indias e il Real Alcazar. Entrambi i palazzi sono molto interessanti ma consiglio di non lasciarsi sfuggire i magnifici giardini dell'Alcazar e i suggestivi Bagni di Dona Maria de Padilla.

A spasso per il Bario Santa Cruz
Azulejos
Per la cena decidiamo di coccolarci un po' e ci dirigiamo alla Taberna del Alabardero. L'ambiente è molto curato, il servizio impeccabile e il cibo squisito! Dopo uno sguardo al menù optiamo per la proposta di degustazione e assaggiamo nell'ordine: capasanta scottata con purea di sedano rapa, carpaccio di gamberone con olive e pinoli, corvina alla piastra con salsa all'aglio tostato e aceto di pomodori secchi, agnello alle fave amare e mela morbidissimo e saporitissimo, sorbetto al mojito e, per chiudere, un gelato all'olio d'oliva con crumble di olive nere. Accompagnamo tutto il pasto con un buon vino Oloroso, una delle tipologie di Sherry prodotte a Jerez de la Frontera.
Ottima cena e ottimo prezzo!


Mezquita (interno)
9 APRILE

Partiamo di buon mattino in direzione Cordoba dalla stazione di Santa Justa (i treni sono puntuali e pulitissimi). Dopo 40 minuti di viaggio e una breve passeggiata nel centro andiamo a visitare la Mezquita, credetemi, vale veramente il viaggio! Guardandola, sia dall'interno che dall'esterno, la sensazione che ho avuto è stata strana: è come se avessero incastrato una cattedrale all'interno di una moschea. Usciti dalla moschea decidiamo di salire in cima al campanile; sarà la vista, sarà la scarpinata, sarà la trasferta ma a noi viene fame!

Mezquita (esterno)
Camminando ci imbattiamo in un locale caratteristico, frequentato dalla gente del posto e poco dai turisti perché è in una zona esterna rispetto alle classiche rotte turistiche: la Taberna San Miguel "Casa El Pisto". Fortunatamente troviamo posto nel patio e, sbirciando in cucina, ci convinciamo che mangeremo bene, infatti, dietro ai fornelli vediamo una specie di matrona che capiamo essere la proprietaria. La signora è parecchio avanti d'età, bella pasciuta, indossa un candido grembiule e dirige la cucina con fare da generale. Il nostro pranzo? Non molto leggero a dire il vero: Salmorejo Cordobés, trippa, papas a la bravas e naturalmente El Pisto, piatto per cui il ristorante è rinomato.

Dopo questo pranzo capirete bene che i 40 minuti di tragitto in treno sono stati dedicati alla siesta.
Rientrati a Siviglia ci rechiamo alla Casa de Pilatos, una magnifica dimora che è assolutamente da visitare!

Mezquita (particolare)
Il racconto della sera ve lo risparmio, sfortunatamente abbiamo scelto un pessimo posto e quindi sorvolerò.


10 APRILE

Arriviamo in Santa Justa molto presto e partiamo alla volta di Cadice (N.B. in Spagna i controlli per salire sul treno sono simili a quelli che effettuano in aeroporto quindi dovrete passare il metal detector e dovrete mettere zaini etc nello scanner).

Dopo un viaggetto di circa un'ora e mezza arriviamo in questa bella cittadina; lo percepiamo immediatamente che quell'enorme distesa d'acqua, ormai, non è più il nostro familiare mediterraneo ma è già l'immenso Oceano, oltre la linea dell'orizzonte c'è l'America e ti vengono in mente i viaggiatori e gli esploratori del passato.

L'Oceano a Cadice
Da un punto di vista storico Cadice offre poche cose interessanti, è principalmente una graziosa località balneare. Dalla stazione ci dirigiamo verso il centro e continuiamo sul lungomare fino a raggiungere il Castillo de San Sebastian, una roccaforte costruita su un isolotto e collegata da una stradina alla terraferma. Il tempo è poco clemente ma non ci facciamo scoraggiare e decidiamo di pranzare all'aperto. La nostra scelta cade su un ristorantino poco distante dal lungomare: La Dorada (Calle Virgen de la Palma, 18).
Visto che siamo al mare come non prendere un Arroz Marinero? Mi sembra superfluo parlare della freschezza dei gamberi e delle vongole, dirò soltanto che il riso era cotto alla perfezione!

Finito il pranzo torniamo alla stazione ferroviaria e prendiamo un treno per Jerez de la Frontera; il nostro scopo è uno e uno soltanto: cercare un locale dove mangiare una fettazza di torta al cioccolato accompagnandola con un buon Sherry.

Jerez e Torta al cioccolato
Il tempo è orribile, piove, tira vento e fa freschetto. A onor del vero Jerez non è una bellissima città e, essendo domenica, tutte le cantine sono chiuse ma noi non demordiamo. Zuppi fino al midollo troviamo un locale accogliente che pensiamo sia in grado di esaudire il nostro desiderio: il ristorante La Cruz Blanca. Ordiniamo una fetta di Torta al cioccolato (ce la servono calda con una salsa lucidissima al cioccolato fondente e due palline di gelato alla vaniglia) e la accompagnamo con un bicchiere di Sherry Pedro Ximénes (sciropposissimo e squisito) e un bicchiere di Cream Moscatel, uno sherry leggermente passito.

Affrontiamo nuovamente il brutto tempo, corriamo in stazione e torniamo verso Siviglia.

Abito tradizionale
La sera la riserviamo al Flamenco! Nel centro storico, poco distante dall'hotel si trova la "Casa de la Memoria", un'associazione che promuove il flamenco e ospitata in una casa tradizionale sivigliana molto suggestiva. Con 18 euro potrete assistere ad uno spettacolo di circa 1h. L'esibizione ci lascia a bocca aperta, i nervi son tesi, il flamenco è un ballo che emoziona molto.

Per la cena seguiamo il consiglio della receptionist dell'albergo e andiamo alla Taberna Coloniales. Qui non è possibile prenotare, la prassi vuole che gli avventori, una volta entrati, facciano segnare il proprio nome su una lista e nell'attesa stiano al bancone a sgranocchiare qualche tapa e a bere; per la precisione la nostra attesa è stata di 3 bicchieri di vino e 1 tapa di Jamon Iberico. Una volta conquistato il nostro tavolo ci sbizzarriamo e prendiamo: una Tabla Campesina (Bruschettona gigante spalmata di Salmorejo con lombo di maiale arrosto e uova di quaglia all'occhio di bue), Manjar Blanco (petto di pollo pastellato e fritto con salsa di mandorle), croquetas de setas (crocchette ai funghi) e l' Entrecot de Buey (una bistecca gigante servita con un chilo di patate fritte). 

Siamo prossimi all'infarto e la simpatica cameriera ci offre un digestivo potente.


Torniamo in camera e sveniamo sul letto


11 APRILE

Ultimo giorno :(

La mattina la dedichiamo allo shopping (ventagli, azulejos, espadrillas, dolcetti e chorizo), si sa, dai viaggi bisogna sempre portar qualcosa ad amici e parenti!

Dopo aver fatto fare una cura dimagrante al portafogli andiamo a visitare la Cattedrale e La Giralda, il campanile simbolo di Siviglia. Dio benedica l'inventore delle prenotazioni on-line che ci risparmia un bel po' di coda! La cattedrale è magnifica, imponente e vale la visita!
La Giralda

Come sempre tutto questo girovagare ci mette appetito e decidiamo di tornare alla Taberna Coloniales, questa volta accompagnamo le tapas con una bottiglia di Cava, giusto per prepararci al volo che avremo più tardi. Il pranzo finisce alle 16 passate, alle 17 un taxi ci aspetta per condurci in aeroporto. La vacanza è terminata, durante il decollo non possiamo non pensare a due cose: la prima è che dovremo assolutamente ritornare in Andalusia per completare le province che non siamo riusciti a visitare; la seconda è che, tornati a casa, ci aspetta una bella dieta!





RICETTE COLLEGATE
Salmorejo Cordobes
Chocos con habas
Arroz a la marinera
Rabo de toro al vino


SITI UTILI

N.B. Voglio specificare che non ho ricevuto alcun compenso dai ristoranti e dagli alberghi citati. Quello che abbiamo consumato è stato regolarmente pagato. Inserisco solo i locali che, a mio avviso, risultano interessanti per la proposta gastronomica.













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